31 ottobre 2008

Luana non riesce a parlare in Italiano. Parla in dialetto, anche con i colleghi provenienti da altre regioni, che non la capiscono. Ma più che altro parla una lingua tutta sua, fatta di dialetto, Italiano scorretto, infantilismi e versi, che io non sopporto. Piccolo vocabolario di Luanese:
"Apicino" = Apostrofo
"Cavare" = Togliere
"Ciccio" = Grande
"Cicinin" = Piccolo
"Giga" = Grande
"Sbarellare" = Impazzire
"Scomparuto" = Scomparso
"Scraniare" = Impazzire
"Sgorillare" = Impazzire
"Tocchettino" = Pezzetto
"Tocco" = Pezzo
"Zappare" = Togliere

27 ottobre 2008

Tornata dalla pausa pranzo, Luana dice: "Mi sembra di aver mangiato un bue".
Sempre.
Tutti i giorni.

23 ottobre 2008

Nella nostra stanza di ufficio è arrivato un nuovo dipendente, il quale parla da solo in continuazione, come Luana.
Riferendosi a lui, senza alcun pudore Luana ha detto: "Io lo chiamo 'Radio', perché continua a parlare!"
Luana ha continuato a ripetere questa frase. Per due settimane di fila.
Nessuno degli altri dipendenti ha mai appoggiato l'utilizzo di questo soprannome.

20 ottobre 2008

E' inverno. Anche se fa freddo, la finestra della stanza d'ufficio è aperta per cambiare l'aria. Luana mi fa: "Posso aprire la finestra un pochettino, per cambiare l'aria?"
Le rispondo: "Guarda che è già aperta."
Luana mi fa: "Ma dai, solo un pochettino!"
Le rispondo: "Non ti ho detto che non puoi aprirla, ti ho solo detto che è già aperta."
Luana si rivolge allora all'altra collega: "Posso aprire la finestra un pochettino? Lui mi ha già detto di no. Per te posso aprirla?"
La interrompo: "Non ti ho detto che non puoi aprirla, ti ho solo detto che è già aperta."
Luana mi fa: "Ma dai, solo un pochettino!"
Distrutto, le rispondo: "Fai come vuoi."

16 ottobre 2008

Il tasso di persone che dopo alcuni anni decidono di licenziarsi e cambiare lavoro, nel mio ufficio è molto alto. I gruppi di dipendenti che lavorano stando nella stessa stanza variano quindi spesso. In questo momento lavorano assieme a me altre quattro persone, e tutte e quattro parlano da sole! A volte anche due contemporaneamente, e non tra di loro ma ognuno con se stesso! Vi prego aiutatemi!

13 ottobre 2008

Luana è tornata dalle ferie passate a Londra. Racconta la sua vacanza in questa maniera: "A Londra c'erano oche morte appese dappertutto. Ma avevano ancora la forma di oche, pertanto dovevano averle cotte vive. Ma non avevano un colore da cotto, erano abbronzate. Ma avevano il collo lungo, dovevano essere cigni."
Ora, posso accettare di tutto, ma i cigni morti abbronzati cotti vivi appesi dappertutto, no! Questa cosa è talmente stupida, che rispondere qualsiasi cosa a Luana sarebbe stato inutile.

09 ottobre 2008

Io dico a Luana: "Non parlare da sola!" Lei risponde: "Oh, scusate se parlo da sola! Non fateci caso!"
Osservazione n°1: Se sei conscia del fatto che parli da sola, allora smetti di farlo.
Osservazione n°2: Sai di parlare da sola, e il provvimento che prendi è dirci di sopportare? Noi dobbiamo sopportare te, e tu non prendi nessun accorgimento per risolvere il problema? Sei scema!

06 ottobre 2008

E' inverno. Luana va in pausa pranzo, io ci vado qualche minuto dopo di lei. Prima di uscire, io apro la finestra per cambiare l'aria. Io torno prima di lei dalla pausa, e chiudo la finestra. Quando Luana torna da pranzo, spalanca la finestra, facendoci rimanere al freddo. Io le dico: "Lasciala chiusa, che fa freddo!"
Luana mi fa: "Ma è per cambiare l'aria!"
Le rispondo: "E' stata aperta un'ora, basterà bene!"
Luana mi fa: "Ma dai, solo un pochettino!"
Grr!

02 ottobre 2008

Luana parla da sola. In continuazione. Io non riesco a concentrarmi sul lavoro, perchè lei mi disturba facendo versi e biascicando parole. Si lamenta in continuazione, con il pc, con il lavoro, con il mondo, gettandomi nello sconforto e nella depressione. Ma che cosa dice? Le sue frasi più ricorrenti sono: "Me fago suora", "Voglio la mamma", "Mi vien da vomitare", "Ma che cazzo", "Me ven mal de panza", "Do coioni", "Ma vaffanculo", "Non capisco un cazzo", "Ma son coiona", "Me son persa", "Che palle, che palle", "Ma sono scema", "Son fora come 'na tegola", "Ma che cazzo scrivo!", "No capiso 'na sega", "Sono una cogliona", "Che broz de computer", "Ma che cazzo sto facendo?", "A me fa cagare 'sta roba, comunque...", "Ma sono handicappata o sono handicappata?", "Che bordello!", "Ma perché non torna 'na sega?", "Me par de no farghela" ("Mi sembra di non riuscirci") e "Chi no va gnent" ("Qui non va niente") più tutta una serie di sbuffi e versi insopportabili.