25 dicembre 2005

TOMMY - RoboKitt



Tommy sta andando in macchina per una via della città quando da una laterale alla sua sinistra sbuca la Supercar a velocità folle.
Sul tetto della macchina si trova Nena dei Cardigans e l’auto va a sbattere contro un muro; Tommy se la trova di colpo davanti e urla: “Ma quella è Nena … e cosa sta facendo … ahhh!”, ma non può fare a meno di finirci contro.
Lui e Nena sono sbalzati lontani dalle auto e si incrociano in volo.

Poco dopo, stando seduto sull’asfalto Tommy si domanda: “Aah! Ma cosa è successo?” Si rialza e dice: ”Devo andare a vedere se Nena sta bene. Aah!”
Di fronte a Nena, seduta per terra, Tommy le domanda: “Ti sei fatta male?” e lei risponde: “No, tranquillo. Non mi sono fatta niente.” Tommy si volta e dice: “OK.” ma proprio in quel momento un sasso bello grosso precipita dal cielo e va a finire sulla testa di Nena, facendola svenire.

Intanto Tommy, che non si è accorto di niente, raggiunge la Supercar, infila la testa dentro il finestrino e domanda: “Kitt, si può sapere che cos’hai combinato?”
“Oh, niente Michael. Mi sono collegato in rete e ho conosciuto un computer simpaticissimo di nome HAL che mi ha passato delle foto di Sabrina Ferilli. Le vuoi vedere?”
“E tu per delle foto della Ferilli hai combinato tutto questo macello?!”
“Perché, è successo qualcosa?”
Tommy appoggia la testa e un braccio sul tettuccio dell’auto e digrigna: “Grr!”
“Pensa che HAL mi ha insegnato anche una simpatica canzoncina: ‘Giro giro tondo, casca il mondo…’ ”
“GRR!”

In quel momento arriva Ciccio in moto, si ferma e domanda: “Tommy, che è successo?”
“Mi sono scontrato contro Nena dei Cardigans … a proposito, dove sarà finita?”
Tommy si volta e vede che i membri della band stanno portando via Nena su di una barella. Lei gira la testa verso Tommy e dice: “Riprenditi quello stupido computer e portati via anche quella dannata macchina!”
“Già, le macchine! Sono entrambe distrutte, e ora come faccio?”
Ciccio risponde: “Tranquillo, ci penso io a rimettere tutto a posto; è facile come mangiare un gelato.”
“Ma sei sicuro di saperlo fare?”
“Non ti preoccupare: ho a casa l’intera collezione dei Transformer!”

Qualche giorno dopo Tommy è nel garage di Ciccio; vicino a lui un lenzuolo scuro nasconde la sagoma di un’automobile. Ciccio dice: “E ora, signore e signori, ammirate la nona meraviglia del mondo: …” Ciccio toglie via di colpo il lenzuolo e svela così che la sua creatura è un robot, aggiungendo: “RoboKitt!”
RoboKitt: “Ciao Michael!”
Tommy urla: “Che cosa? Da due automobili tu hai ottenuto questo orrore?!?!”
Ciccio: “Non solo, ci ho messo anche dei pezzi di una lavatrice! E poi te l’avevo detto che ero un esperto dei Transformer!”
“Si ma io ho bisogno di un mezzo per spostarmi, non di questo ammasso di ferraglia!”
“Non ti preoccupare: ho pensato anche a questo.”
Ciccio porta davanti a Tommy una bicicletta orribile e dice: “Con i pezzi avanzati ho costruito questa!”
Tommy si mette una mano davanti agli occhi e poi dice: “E va bene, guardiamo questo robot.”
Poi fa il giro a RoboKitt e nota che questo ha un tubo che gli esce dalla zona sedere.
“E questo che cos’è?”
“Non sapevo dove mettere un tubo di scappamento, e così…”
“Ma ha una funzione o è stato messo lì solo per bruttezza?”
“Beh, diciamo che è meglio se non gli dai da mangiare fagioli.”
Tommy si mette nuovamente una mano sugli occhi. Poi sale sulla bici e dice: “OK. Kitt, andiamo a casa. Ciao Ciccio.”
RoboKitt: “Ciao Cicciuzzo!”
Ciccio: “Ciao.”

Tommy e Kitt si dirigono verso casa; Tommy pedala seduto sulla bicicletta sgangherata mentre Kitt gli corre a fianco. Ad un certo punto Kitt dice: “Fermati Michael!”
“Perché?”
“Devo fare pipì.”
Tommy digrigna: “Grr!” mentre Kitt fa pipì sul ciglio della strada.

Il mattino dopo Tommy sta dormendo nel suo letto; suona la sveglia, Tommy apre gli occhi e lancia un urlo: “AAAAAAAH!” Salta fuori dal letto e grida a Kitt: “E tu cosa ci fai lì?”
Kitt, in piedi a fianco del letto ma piegato in due in modo da tenere la testa solamente venti centimetri sopra il cuscino di Tommy, risponde: “Mi annoiavo a non far niente, e così mi sono messo ad aspettare che ti svegliassi per giocare assieme.”
Tommy, vestendosi: “Non ho tempo per giocare, ora devo fare colazione e poi andare a scuola.”

Tommy e Kitt sono seduti al tavolo della cucina e stanno facendo colazione. Kitt tiene in mano la scatola dei cereali e Tommy gli domanda: “Ma mangi anche tu?” e Kitt: “Certo, i cereali Crunch forniscono al corpo il giusto apporto di fibre e ferro necessari per affrontare la giornata, c’è scritto anche qua!”

Poco dopo Tommy e Kitt si trovano sulla porta; Tommy gli dice: “E tu dove credi di andare?”
“Che domande, vengo con te Michael!”
“Non dire assurdità, non posso portarti a scuola: tu rimani qua.”
“Ma che cosa faccio qui, io da solo mi annoio!”
“Vai a parlare con quell’altro ammasso di ferraglia che è la lavatrice.”
“Vabbene, ciao.”
Tommy esce di casa sbattendo la porta e s’incammina verso la scuola.

Kitt va in bagno, si siede sul water posto di fronte alla lavatrice e le dice: “Ciao, io sono Kitt. Michael mi ha detto che vi conoscete, siete amici da molto tempo?” E poi: “Hem … dimmi: ti chiami ‘Lava’ di cognome mentre ‘ ’Trice’ è il diminutivo di ‘Beatrice’ ?” Non ottenendo nessuna risposta Kitt dice: “Che strano, non risponde. Forse bisogna accenderla…” Kitt preme il pulsante di accensione ma la manopola che regola il ciclo di lavaggio è posizionata sulla fase centrifuga. La lavatrice si accende e comincia la centrifuga, ma essendo vuota, inizia a vibrare e a muoversi tutta avanzando verso Kitt.
Kitt le dice: “Mi scusi, non credevo di farla arrabbiare facendole una domanda personale! Ma ora si calmi, la prego: non si agiti così!” Kitt scappa fuori dal bagno gridando: “AARGH!” poi esce di corsa dalla porta di casa urlando: “Devo andare da Michael!”

Arrivato sul pianerottolo, davanti all’ascensore, Kitt dice a quest’ultimo: “Ciao Ash Enzo Re, mi dai un passaggio fino al piano terra? … Mhh… devo premere qui?” Kitt preme il pulsante, che diventa rosso. Kitt dice: “Hi hi, è diventato tutto rosso, devo avergli fatto il solletico!” Un minuto dopo Kitt esce dalla porta dell’ascensore al piano terra e dice: “Ciao Ash!” e poi, tra sé e sé: “Ragazzo simpatico, peccato parli poco.”

Kitt s’incammina verso la scuola, mentre i passanti lo guardano stupiti. Poco dopo Kitt arriva davanti a un semaforo e gli dice: “Ciao Sam Aforo. Vado giusto per la scuola di Michael?” Ovviamente il semaforo non risponde, ma diventa rosso e allora Kitt esclama: “Uff! Un altro che invece di rispondere, arrossisce! Vabbè, io vado.” Kitt attraversa l’incrocio con il rosso e le automobili, per evitarlo, vanno a sbattere.

Intanto Tommy è in classe e Luisa gli domanda: “Che hai, Tommy? Oggi hai una brutta faccia.” E Tommy le risponde: “Non dirmi niente, oggi ho avuto un risveglio orribile…” In quel momento la porta dell’aula viene abbattuta da un calcio ed entra Kitt, che dice: “Ciao!” poi si siede sul banco di Tommy, sfondandolo, e dice: “Finalmente ti ho trovato, ho dovuto abbattere le porte di mezza scuola per trovarti!”
Tommy risponde: “Non potevi aprirle come fanno tutti? Ma comunque che cosa ci fai tu qui?”
Il prof. Munch grida: “Tommy, si può sapere che cosa sta succedendo? E poi cos’è questo mostro?”
Tommy non sa cosa dire: “Hem … questo è il mio…” e intanto pensa: “Robot affetta verdure? Gatto transgenico? Fratello scomparso?” e poi dice: “Robot maggiordomo!”
Il prof. Munch grida, assumendo la sua tipica espressione: “Ma che cosa ci fa qui?”
Kitt gli dice: “Ma lo sa che lei quando urla sembra il personaggio rappresentato nel quadro ‘Il grido’ dipinto dal pittore espressionista norvegese Edvard Munch nel 1893 ?” E poi, sottovoce rivolto a Tommy: “Mentre venivo qui mi sono fermato all’edicola e ho acquistato il CD-ROM ‘Impara l’arte, ignorante!’ ”
Tommy gli risponde: “Ma sai che erano anni che volevamo dirglielo e non l’abbiamo mai fatto?”
Il resto della classe esclama: “Aah!” “Ecco chi mi ricordava!” mentre Ciccio dice: “Io continuo a sostenere che sembra più che altro una zucca con braccia e gambe!”

Il prof. Munch risponde a Kitt: “Ottima osservazione, robot. Devi sapere infatti che ‘Il grido’ altro non è che un autoritratto di Edward Munch, e io sono il suo ultimo discendente!”
La classe rumoreggia: “Buu!” “Valà sbanfone!” “È a forza di urlare contro di noi poveri studenti che ti è venuta quella paresi!” “E io sono il figlio segreto di Michael Jackson!” mentre Ciccio dice: “Sei il figlio di una zucca e di un finocchio!”
Il prof. Munch assume un’espressione più arrabbiata del solito e grida: “Smettetela immediatamente! E tu Tommy, caccia via il tuo mostro maggiordomo!”

Tommy: “Ha ragione prof., mi scusi.” Poi si volta verso Kitt egli dice: “Kitt…”
La classe: “Kiiit?!”
Tommy: “Cioè…” si volta verso Kitt, gli fa l’occhiolino e gli dice: “James, accomodati pure fuori dall’aula e attendimi fino alla fine delle lezioni.”
Kitt: “James?!”
Tommy: “Grr!”
Kitt: “Ma, a chi stavi parlando in quella maniera del %&#£, Michael?”
La classe: “%&#£, Michael?!”
Tommy si mette entrambe le mani sulla faccia e poi esplode in un urlo spaventoso: “VATTENE SUBITO DI QUI!!!”
Kitt dice: “Hey, non serve mica urlare così! Basta chiedere ‘per favore’, eh?!” e se ne esce dall’aula, sedendosi poco fuori dalla porta. Tommy ha una vena enorme che gli pulsa da una tempia all’altra.

In quel momento arriva correndo in corridoio il bidello con un foglio di carta in mano. Il prof. Munch riesce a dire solo: “Riprendiamo la lezione da dove l’avevamo lasciata prima di essere interrotti…” che il bidello entra volando nell’aula, perché Kitt gli ha fatto lo sgambetto. Il bidello va a sbattere per terra vicino alla cattedra, gridando: “Professor Munch!” mentre Kitt sghignazza: “Hi, hi, hi!” stando fuori dall’aula.

Il prof. Munch domanda: “Che cosa c’è ora, Virginio?
“È arrivata la solita soffiata che ci avvisa che oggi ci sarà il controllo della scuola da parte del sovrintendente all’istruzione.”
“Maledetta soffiata, non potrebbero mandarla con un po’ più di anticipo? Presto, smobilita tutti i bidelli, gli assistenti e tutta quell’altra gente che gira per la scuola e non si sa cosa fa: la scuola dev’essere tirata a lucido!”
“Ma professore, sono già tutti impegnati a rimettere in piedi le porte che qualcuno ha sfondato…”
Questa volta è il prof. a fare: “Grr!”
Fuori dalla porta, Kitt sghignazza: “Hi, hi, hi!”

Qualche minuto più tardi, il sovrintendente passa davanti alla porta sfondata dell’aula, guarda dentro e dice: “Munch, ti ho trovato finalmente.” Poi entra e si avvicina al professore.
“Sovrintendente, è già arrivato?! … Cioè volevo dire…benvenuto!”
“Sono venuto a cercarti perché mi accompagnassi a fare il giro d’ispezione alla scuola…ma vedo che stai facendo lezione; non puoi lasciare la classe da sola: verranno anche loro con noi.”
Mentre il prof. e il sovrintendente escono dall’aula, quest’ultimo dice: “Ma…e la porta che fine ha fatto?”
“Sai…gli studenti dicevano di sentirsi come rinchiusi in quest’aula e allora ho provveduto a far togliere la porta.”
“Ottima idea, Munch! La scuola ha già meritato un punto.”
Il prof. Munch fa un sorriso di bronzo.

Mentre esce dalla porta, Tommy pensa: “E Kitt dove si sarà cacciato? Speriamo che non combini altri disastri!” Infatti il robot non è più al suo posto fuori dalla porta.

Poco dopo il prof. e il sovrintendente aprono la porta di un’aula. Munch dice: “Questo è il laboratorio di scultura.” Nell’aula ci sono alcuni tavoli, strumenti e delle statue a imitazione di quelle classiche, ma tra di loro c’è nascosto Kitt in posa plastica.

Il prof. e il sovrintendente aprono la porta di un’altra aula. Munch dice: “Questo invece è il laboratorio di scienze.” Nell’aula ci sono alcuni strumenti, tavoli e un manichino anatomico rappresentante lo scheletro umano, ma al posto del manichino rappresentante lo schema dei vasi sanguigni c’è Kitt nella stessa posa dell’altro manichino.

Il prof. e il sovrintendente aprono la porta della sala pesi della palestra. Munch dice: “Questa infine è la sala pesi.” Nella sala ci sono alcune macchine, dei pesi e il poster anatomico con indicati i nomi dei vari muscoli, ma davanti al poster si è piazzato Kitt, nella stessa posizione dell’uomo del poster.

Il sovrintendente cammina per un corridoio dicendo: “Munch, questa volta devo dire che hai fatto un ottimo lavoro. La tua scuola si merita un…” In quel momento il sovrintendente imbocca l’uscita di emergenza e Munch gli grida: “Aspetti! La scala antincendio non è ancora stata montata!” Alcuni studenti si coprono gli occhi.

Dal piano terra, all’esterno dell’edificio, Kitt allunga le braccia verso l’alto fino ad afferrare i piedi del sovrintendente che danno ormai sul vuoto e lo fa scendere sino a posarlo a terra. Kitt gli dice: “Ciao!”

Munch e gli studenti corrono fino al piano terra preoccupati. Quando arrivano lì, il sovrintendente dice: “Munch, non credere che io non mi sia accorto della presenza di questo robot bidello che si occupa di controllare che tutto vada bene e interviene se ce n’è bisogno! Bravo, ottimo acquisto: la tua scuola si merita un dieci!” Perdendo la sua caratteristica serietà Munch alza un pugno al cielo e grida: “Evviva! Sì, sì, sì!”

Quella notte Tommy è nel suo letto e guarda verso l’alto con un espressione sconsolata. Dice: “La lavatrice, lasciata accesa per tutta la giornata, ha allagato l’appartamento: dovrò spendere dei milioni per rimetterlo a posto. Poi, dopo il mio, ha allagato anche l’appartamento al piano di sotto: dovrò spendere dei milioni per rimetterlo a posto e altri ancora per le spese processuali. Andando per tutta la giornata, la lavatrice ha fatto surriscaldare l’impianto elettrico del condominio: dovrò spendere dei milioni per rimetterlo a posto, altri ancora per le spese processuali e infine altrettanti per pagare il danno agli altri inquilini.
Ma la cosa che mi dà più sui nervi…È QUESTO STUPIDO ROBOT CHE CONTINUA A GUARDARMI!!!!!” Kitt infatti è nella stessa posizione che aveva la mattina.

FINE.

18 dicembre 2005

TOMMY - I fusti radioattivi


Tommy cammina per la città e pensa: “Domani parto per il mare assieme ad Ari. Vediamo se mi sono ricordato tutto: le ultime cose le ho acquistate, la valigia l’ho preparata … ah, devo farmi tagliare i capelli!” e si batte una pacca sulla fronte.

Poco dopo arriva davanti alla vetrina del suo barbiere e pensa: “Vado dal mio barbiere di fiducia … Atch, è chiuso! … Andrò dal barbiere all’angolo.”

Un attimo dopo Tommy arriva davanti a una vetrina con sopra scritto ‘Salone anni ’80 ’ e pensa: “ ‘Salone anni ’80 ‘ … non ci sono mai stato.” Tommy entra nel salone e dice “Buongiorno” al barbiere che lo invita ad accomodarsi sulla poltroncina per farsi tagliare i capelli. Tommy, spiega al barbiere: “Vorrei che me li tagliasse…”
L'uomo, interrompendolo: “Sì, e adesso sei tu che mi vuoi dire come devo tagliare i capelli! Ma chi ti credi di essere, eh? Guarda che qui sono io il barbiere, non vorrai mica insegnarmi il mio lavoro, eh?”
“No, no.”
“Ah, ecco! Questo è il ‘Salone anni ’80 ‘ e io taglio i capelli in due modi soli: agli uomini li faccio alla Righeira e alle donne alla Rettore. Tu mi sembri un uomo e quindi te li farò a pera! Hai qualche obiezione da fare?”
“No, no.” risponde Tommy impaurito
Un’oretta più tardi Tommy esce dal salone con i capelli acconciati a pera. Mentre i passanti ridono di lui, Tommy pensa: “Atch! Dovrò andare a casa a risistemarli!”

Una settimana dopo Tommy e Ari sono in vacanza al mare e anche questa mattina, alle nove precise, arrivano sulla spiaggia e raggiungono il loro posto. I loro vicini di ombrellone sono i Superamici di Tommy Superman, Batman e Acquaman. Poco più in là ci sono Spiderman e Wonder Woman sulla spider.
Superman si alza dalla sdraio per salutare Tommy e Ari ma per sbaglio calpesta il castello di sabbia che Acquaman stava costruendo. Superman saluta con la manona e dice: "Ciao ragazzi, come 'tate?"
Batman vede la scena e dice a Superman, sarcastico: "Guarda cosa hai fatto, 'ravo!" e applaude.
Acquaman scoppia in lacrime e dice: "Mi h'i distrutto il c'stello, uhee!"
Ari: "Poverino, guardalo come piange!"
Tommy: "Tranquilla, quando piange vuol dire che è normale."

Superman raggiunge Tommy e Ari con una macchina fotografica e gli dice: "Ragazzi, 'orridete che vi faccio una foto!" e ne fa un paio senza accorgersi che con la manona copre parte dell'obiettivo. Poi dice: " A propo'ito: ho portato a 'viluppare le foto che ho fatto in que'ti giorni, eccole qua." poi le consegna ai ragazzi e torna sotto il suo ombrellone. I due guardano le foto e Tommy osserva che, oltre alla manona di Superman che copre parte di ogni foto, in alcune di esse si nota una nave che si trova sempre nello stesso punto del mare.

Tommy dice: "Che storia ... guarda che cosa strana ..."
Ari: "Non mi dirai che nelle foto sembro più grassa!"
"No, intendevo che in alcune foto è presente la stessa nave sullo sfondo, sempre nel medesimo punto del mare ... queste foto sono state scattate più o meno alla stessa ora, a quest'ora ... e infatti eccola là!" - indicando la nave nel mare - "Che ne dici di scoprire il perché di questa cosa?"
Tommy e Ari si siedono sull'asciugamano e osservano la nave rimanere ferma in quel punto per alcuni minuti e fanno delle ipotesi.
Tommy: "Forse fanno pesca subacquea in una zona in cui è vietato."
Ari: "Oppure stanno liberando dei pericolosi pesci piranha perché ci divorino tutti."

Sul mare davanti a loro passa Wonder Woman con un motoscafo fatto con la stessa foggia della spider, tirando Spiderman che fa sci d'acqua. Wonder Woman gli dice: "Ti diverti tesoruzzo?" e Spiderman risponde: "!"

Tommy: "Forse stanno recuperando dei preziosi reperti archeologici sommersi, all'insaputa della sovraintendenza ai beni culturali."
Ari: "Oppure stanno nascondendo tracce di vita aliena abbandonandole sul fondo del mare."
Tommy: "Comunque sia, dopo una decina di minuti di sosta, si sta rimettendo in moto. Seguiamola!"

Tommy e Ari si vestono e seguono il percorso della nave stando sulla costa. La nave attracca in un piccolo molo lì vicino. Tommy e Ari si nascondono poco distanti, dietro agli scogli. Dalla nave scendono due uomini, di cui uno ha i capelli pettinati a pera e in quel momento arriva un camion. L'autista scende e dice agli altri due: "C'è un altro carico di fusti radioattivi da scaricare in mare."
L’uomo con i capelli a pera dice: "Hey, amico: si era detto un solo carico al giorno."
Il camionista: "Ascolta, a me non interessa; io sono stato pagato per portarvi questi fusti e questa bella valigetta piena di soldi. Se hai qualcosa di cui lamentarti, dillo ai capi."
L'altro uomo dice al socio: "Ha ragione lui, e poi a te cosa interessa: l'importante è prendere i soldi!"
L’uomo con i capelli a pera dice: "D'accordo, carichiamoli sulla nave ma facciamo in fretta."

I tre uomini cominciano a caricare i fusti sulla nave e Tommy dice ad Ari: "Che storia, anche quel tipo lì è andato al ‘Salone anni ’80 ‘! Ma comunque quello che stanno facendo non mi piace. Ho un'idea: tu rimani qui, io intanto cercherò di avvicinarmi per vedere se posso fare qualcosa."

Tommy si allontana tra gli scogli; dopo qualche minuto torna e dice ad Ari: "Niente, è impossibile avvicinarsi di più senza essere visti ... dunque: tutti i fusti sono stati trasportati sulla nave, l'uomo del camion se ne sta andando, un altro è lì sul molo ... e quello con la pera in testa che fine ha fatto?"
In quell'istante Tommy e Ari vengono sollevati di peso dall'uomo che dice: "Vi ho presi, sì, spioni." e portati sul molo. L'uomo dice all'altro: "Ecco chi ci stava spiando: l'avevo detto io che avevo visto qualcuno muoversi tra gli scogli!"
Tommy esclama: "No!"
L'uomo domanda all'altro: "E ora che ne facciamo di questi due?"
L'altro: "Per intanto rinchiudili nel vecchio deposito: dobbiamo andare a scaricare i fusti, penseremo dopo a loro."
L'uomo porta Tommy e Ari nel deposito e li rinchiude in un vecchio armadio, poi se ne va.

I due ragazzi si agitano cercando di aprire l'armadio, poi lui dice: "Niente, è impossibile uscire da qui."
"Ascolta Tommy, forse non usciremo mai vivi da questo armadio, e ..."
"E ...?"
"E ..." e si getta al collo di Tommy e lo bacia.

Un quarto d'ora dopo i due uomini ritornano e, davanti all'armadio, dicono: "Allora, che ne facciamo di questi due?" "Buttiamoli dalla scogliera, così non daranno più fastidio e nessuno li troverà mai!"
Tommy e Ari sono terrorizzati. I due uomini alzano di peso l'armadio e lo portano sulla scogliera, dopodiché dicono "Addio!" e lo spingono giù. Mentre l'armadio precipita lungo i venti metri che separano il bordo superiore della scogliera dal mare, i due ragazzi urlano.

L'armadio finisce con un tonfo in acqua; i due ragazzi vedono entrare l'acqua nell'armadio e Tommy dice: "Ari, è la fine. Ci vediamo in Paradiso, bambolina." Nel suo precipitare in acqua il vecchio armadio va a sbattere contro gli scogli sul fondo del mare e il lato inferiore si rompe, dopodiché si rovescia su un fianco. Dal fondo sventrato dell'armadio Tommy e Ari escono nuotando fino alla superficie del mare. Mentre sono lì che prendono aria Tommy dice: "Ari, stai bene?", quando una sirena dietro di loro li fa sobbalzare. Si voltano ed è una nave della guardia costiera, il cui capitano cala una fune e dice ai due ragazzi: "Salite!"

Quando Tommy e Ari sono sul ponte della nave, il capitano, che assomiglia incredibilmente al maresciallo Beretta, dice loro: "Siamo arrivati sulla scogliera giusto in tempo per vedere i due uomini spingere giù l'armadio. Li abbiamo fermati e hanno confessato sia di avervi appena gettati giù, sia di aver sepolto tonnellate di rifiuti radioattivi sul fondo del mare. Così abbiamo arrestato quei fetentoni, siamo subito venuti qui a salvarvi e mò vi abbiamo ripescato." e poi, rivolto a Ari: "Se tu non ci avessi telefonato al momento giusto, saremmo giunti troppo tardi e voi ora sareste cibo per i pesciolini. Tu sì 'na brava guagliona!"

Tommy gli dice: "Mi scusi, lei assomiglia molto ..."
E il capitano: "Al maresciallo Beretta? Certo, è mio fratello! Ce lo dicono tutti che siamo identici come due gocce d'acqua nel mare, come due calamari nell'oceano, come due cozze nell'impepata ..."
Il capitano aggiunge: “Quei crimminali avrebbero potuto farla franca un’altra volta, ma non sapevano che li stavo aspettando: nulla sfugge al capitano Beretta!”
Il capitano si volta e si allontana mentre un granchio sulla sua schiena sta per pungergli il sedere con una chela.

Tommy e Ari, con indosso una coperta, vengono lasciati soli. Mentre si sente da lontano un urlo fatto dal capitano, Tommy domanda alla ragazza: "E quand'è che hai telefonato alla guardia costiera?"
"Mentre tu, facendoti una passeggiata tra gli scogli, ci facevi scoprire."
"C'è una maniera nella quale posso farmi perdonare?"
“Ho visto un bell'armadio dentro ..."

Tommy e Ari, rinchiusi nell'armadio, si baciano.

FINE.

11 dicembre 2005

TOMMY - Morfeo


Tommy e Ari sono al cinema. Lui ha davanti a sé un sacchetto enorme di pop-corn e Ari gli dice: "Tommy, non ti ingozzare con i pop-corn: ti ricordi che questa sera devi venire a casa mia a cena per conoscere i miei, vero?"
"Certo che me lo ricordo tesoro, non ti preoccupare!" risponde lui, ma in realtà pensa: "Diamine, me ne ero completamente scordato!"

Quella sera infatti, mentre Tommy, Ari e i suoi genitori sono a tavola, la madre gli dice, preoccupata: "Ma non mangia proprio niente?"
"La ringrazio, Signora, ma questa sera è meglio che io non mangi: devo aver fatto indigestione di pop-corn, con tutti quelli che ho mangiato questo pomeriggio."
In quell'istante Ari e i suoi genitori cadono addormentati con il volto nel piatto.
"Suvvia, non mi sembra che io stia facendo una cosa così grave da meritare una simile reazione! ... Signora? ... Signor Tammini? ... Ari? ... Ma che cavolo vi è successo!?" Tommy scrolla i tre commensali, che non si svegliano, e poi pensa: "Qui dev'essere successo qualcosa di più complicato di quanto penso ... devo chiamare il pronto soccorso!" Qualche istante dopo, Tommy è al telefono e pensa: "Dannazione, non risponde né il pronto soccorso né i carabinieri ... uscirò in strada a chiedere aiuto!"

Una volta in strada, Tommy vede che tutti stanno dormendo appoggiati ai muri, sdraiati o seduti per terra e dice: "Ma cosa è successo qui?! Si sono addormentati tutti. Che storia!" Tommy vede che il maresciallo Beretta si è addormentato con la pistola in mano mentre inseguiva il solito criminale. I Superamici di Tommy Superman e Batman stanno dormendo seduti ai piedi di un muro; Tommy guarda Batman e dice: "Ma questo batte le mani anche mentre dorme?!" Sullo sfondo Spiderman e Wonder Woman sono andati a sbattere con l'auto contro un muro. Tommy dice: "Perché diamine si saranno tutti addormentati! ... Ma soprattutto: perché io no?"

"Si vede che questa sera non hai mangiato, né bevuto acqua." dice una voce alle sue spalle. Tommy si volta e vede che chi ha pronunciato quelle parole è un uomo alto, anziano, con lunghi capelli e barba bianca, seduto al volante di un'automobile decappottabile a forma di nuvola. Tommy: "E tu chi sei?"

L'uomo: "Sono Morfeo, l'uomo dei sogni. Io ne avevo uno, uno soltanto: quello di far vivere per sempre l'umanità nel mondo dei sogni. Per questo ho disciolto dello speciale sonnifero onirico, che sono riuscito a creare dopo anni e anni di ricerca, nella tubazione centrale che dall'acquedotto porta l'acqua in tutta la città. Tutti bevono l'acqua, o comunque mangiano il cibo cucinato con acqua ... a parte te, a quanto pare. Sei forse contrario al mio mondo di sogno?"

"Beh, potrei obiettare che la gente non voleva addormentarsi ora, probabilmente aveva altro da fare."
"E cosa vuoi che sia quello che avevano da fare, quando grazie a me non dovranno più fare niente per tutta la vita, se non sognare. E ora tocca a te: per fortuna mi sono portato dietro del sonnifero onirico spray."
Morfeo estrae un flacone di spray e lo spruzza in faccia a Tommy, il quale si abbassa ma non riesce ad evitare del tutto il getto, e poi fugge. Si rifugia in un vicolo stretto, si siede per terra e pensa: "Maledizione, mi ha colpito di striscio, cosa posso fare... l'unica cosa possibile è affrontarlo di persona."

Tommy si reca di soppiatto nel posto dove c’erano Morfeo e la sua auto ma vi trova una macchina sportiva con a bordo le Spice Girls. Tommy pensa: "E cosa ci fanno qui le Spice Girls? Che storia!" poi si batte una pacca sulla fronte e pensa: "Diamine, lo spray deve essere stato sufficiente per farmi addormentare, e questo è uno dei miei soliti sogni con le Spice!"

Le Spice Girls dicono: "Ciao Tommy, vieni qui con noi!"
"Non oggi ragazze, ho da fare." e poi pensa: "E' impossibile combattere Morfeo stando qui nel sogno, ma come faccio a uscirne? ... Proverò a dare delle testate contro il muro, il dolore dovrebbe farmi svegliare."
Tommy si mette a dare testate contro il muro mentre Victoria, accanto a lui, gli dice: "Cosa fai, Tommy? Rischi di romperti la testolina!"
"Ma che rompermi la testa, non sento il benché minimo dolore. Così non riuscirò mai a uscire dal sogno, è meglio che la smetta."
"Bravo!"

Tommy si guarda intorno, vede un supermercato e pensa: "Forse ..." Entra nel supermercato e vi trova Geri che fa la cassiera, Mel C. dietro il banco delle verdure e Emma che fa la commessa; le tre Spice dicono: "Buongiorno." ma Tommy non vi bada e si reca al reparto delle spezie pensando: "Se annuserò del pepe probabilmente farò uno starnuto talmente potente da svegliarmi." Tommy si versa del pepe in mano e lo annusa, ma non riesce a starnutire e dice: "Ma che razza di pepe è se non fa starnutire, dovrei fare dei sogni più realistici!" e Emma gli dice: "Posso consigliarle il ‘Pepe Spice’? Lo coltiviamo direttamente noi nella valle del pepe!".
Tommy esce dal supermercato mentre Geri gli dice: "Un'annusata di pepe costa un euro!"

Una volta uscito, Tommy vede una fontana e pensa: "Se mi bagno la faccia mi sveglierò... no, probabilmente l'unico effetto che otterrei sarebbe quello di farmela addosso... e questo mi farebbe svegliare!" Tommy infila la testa nell'acqua della fontana, la estrae e, mentre Mel G gli dice: "Attento, potresti prendere freddo, vai subito ad asciugarti la testa!" lui pensa: "Devo farmela addosso, devo farmela addosso ..."

Tommy si sveglia e si ritrova nel vicolo, si alza in piedi di scatto e dice: "Me la sono fatta addosso, che schifo!" poi continua pensando: "Ma ora che sono sveglio devo combattere Morfeo. Vediamo, l'unica cosa che so è che il veleno lo ha messo all'acquedotto centrale, lo cercherò lì... ma prima è meglio che vada a cambiarmi!"

Alcuni minuti dopo Tommy è di nuovo in strada e pensa: "All'acquedotto, allora… Certo che già che c'ero potevo ben dare un bacio alle Spice prima di uscire dal sogno! D'altronde farmela addosso davanti a loro non è stata una gran bella cosa, chissà ora cosa penseranno di me ... ma che diavolo sto pensando?!"

Alcuni minuti dopo Tommy è all'acquedotto. Tutti gli operai che vi lavorano sono addormentati, e in una sala Tommy trova una valigetta contenente dei flaconi di sonnifero. Tommy pensa: "Dunque è questo il sonnifero che ha versato nelle condutture... e se qui ci sono così tanti flaconi significa che il loro effetto è solo temporaneo."

In quel momento Tommy sente un rumore e si nasconde; poco dopo Morfeo è nella stessa sala e, mentre afferra due flaconi di sonnifero e si appresta a versarli nella conduttura centrale, Tommy salta fuori con un idrante in mano e gli dice: "Sarà la tua stessa arma a fermarti. Sogni d'oro!" dopodiché lo apre, e il getto colpisce in pieno Morfeo.
Quando Tommy chiude l'acqua Morfeo giace a terra addormentato.
Tommy lo lega dicendo: "Quando i carabinieri si saranno svegliati gli spiegherò tutto e così verranno a prenderti... Ma ora devo tornare a casa di Ari, devo essere lì quando lei e i suoi genitori si sveglieranno."

Qualche ora dopo Tommy è seduto a tavola con Ari e i genitori, che ancora dormono. Tommy pensa: "Devo rimanere sveglio, devo rimanere sveglio ..."

Il giorno dopo Ari e i suoi genitori si svegliano, ma Tommy sta dormendo. La madre dice a Ari: "Ma che strano il tuo ragazzo, prima non mangia niente e poi si addormenta a tavola!"

In quel momento Tommy sta sognando di trovarsi in mezzo alle Spice Girls.

FINE.